Per educare un bambino ci vuole un villaggio.

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Progetti

La legalità inizia in famiglia

    PEDAGOGIA dei GENITORI E LEGALITA"


    (Patto educativo Scuola, Famiglia, Sanità, Parrocchie, Associazioni, promosso dall'Ente locale)


     


    Il Progetto, seguito e monitorato dal Centro Nazionale Pedagogia dei Genitori diCollegno (TO), intende promuovere il collegamento tra famiglie all'interno delle classi e della scuola per stabilire regole condivise, attività sostenuta e promossa dalle istituzioni che riconoscono il valore sociale dell'educazione familiare, base per il comportamento civico adulto. 


     



    *  *  *

    1) Fondamenti socio - educativi

     


    a) Dimensioni storiche


    Dalla famiglia allargata alla famiglia nucleare Dalla comunità di villaggio all'isolamento urbano.


    Dalla seconda metà del secolo scorso, mutamenti storico sociali hanno cambiato struttura e collocazione sociale della famiglia e della microsocietà. Nella famiglia patriarcale vi era una genitorialità condivisa in cui una pluralità di persone si occupava dell'educazione della prole. Attorno alla famiglia allargata la comunità di villaggio, con relazioni e regole condivise, riconosceva e estendeva al sociale l'educazione familiare. La comunità sosteneva l'educazione dei bimbi e riconosceva l'autorità dei genitori.


    Attualmente singole famiglie isolate, a volte monoparentali, sostengono l'impegno educativo che una volta veniva portato avanti da una famiglia allargata. Un malposto senso di proprietà privata dei figli impedisce spesso di accettare l'intervento di altre persone nella loro educazione. A questo si aggiungono i media che enfatizzano un supposta crisi della famiglia.


    E" diffusa a livello di media e spesso tra i professionisti che si occupano di rapporti umani una sfiducia nelle competenze educative della famiglia che porta a considerarla problema e non risorsa ed a sottolinearne le mancanze e non le realizzazioni educative.


    L'attività formativa delle famiglie deve essere considerata risorsa, espressione di cittadinanza attiva[1], capitale sociale[2], realizzazione della sussidiarietà orizzontale prevista dall'articolo 118 della Costituzione[3].


     


    b) La risorsa famiglia


    Patto significa accordo condiviso tra pari. La famiglia deve esser considerata ente al pari delle altre istituzioni socioeducative. Con un modo di vedere, una pedagogia, uno stile educativo che va rafforzato e valorizzato. Il problema è l'isolamento e la mancanza di trasmissione di valori condivisi.


    Occorre un luogo riconosciuto in cui le famiglie possano ritrovarsi per riconoscersi autrice di educazione. Ciò presuppone una politica di valorizzazione dei genitori e delle loro competenze. Campagne di stampa hanno messo sotto accusa le agenzie educative più importanti: la scuola e la famiglia. La famiglia viene presentata come debole, se non patologica, e questo incide nell'atteggiamento degli esperti. L'attenzione viene posta sulle criticità e non sulle risorse. Il burn out di molti operatori sociali deriva dal fatto di considerare pregiudizialmente la famiglia incapace di risolvere i propri problemi.


     


    c) Riproporre il primato dell'educazione


    Problemi educativi vengono trasformati in situazioni riguardanti la medicina o l'ordine pubblico


    Bullismo o mancanza di educazione?


    La mancanza di educazione collettiva e di fiducia nelle competenze educative della famiglia mette in difficoltà la società e la scuola che invece di collegarsi ai genitori e alla società civile, criminalizza o sanitarizza situazioni che non vengono più identificate di competenza pedagogica. La soluzione diventa solo disciplinare, con strumenti repressivi che non funzionano più perché manca un riconoscimento sociale.


    I media enfatizzando il consumismo fanno diventare i bimbi piccoli tiranni a scuola e in famiglia, ridicolizzando e infantilizzando gli adulti di riferimento: docenti e genitori. La soluzione estrema è quella di trasformare situazioni disciplinari in problemi di ordine pubblico. La prevenzione viene affidata ai tutori della legge col risultato di destabilizzare e deresponsabilizzare docenti e genitori.


    Iperattività o mancanza di educazione e di spazi di attività?


     a) Iperattività e situazione sociale


    Un tempo scuola lungo, poco spazio riservato al gioco, scarsa socialità libera e indipendente dagli adulti, troppa televisione, provocano in alcuni bambini a casa e scuola mancanza di autocontrollo e necessità di esprimere l'energia e la fisicità che venivano espresse nei giochi e nel tempo libero.


    b) Mancanza di attenzione e nuovi media


    Le nuove generazioni hanno competenze cognitive diverse derivate dai media televisivi: una volta il bimbo era immerso in un mondo fatto esclusivamente di oralità e scrittura, sviluppava un"intelligenza analitica funzionale all'apprendimento della lettoscrittura. Alcuni bambini di oggi, immersi in un bagno di televisione, sviluppano un"intelligenza sintetica non immediatamente funzionale alla lettoscrittura. Sono necessari altri metodi per far loro acquistare l'intelligenza analitica utile all'alfabetizzazione; possiedono una cultura intellettiva diversa, la diversità spesso viene considerata prima inferiore e poi patologica.


     


    d) Il Progetto e la Metodologia Pedagogia dei genitori


    Il progetto viene attuato con la consulenza del Centro Nazionale Documentazione e Ricerca Pedagogia dei Genitori della Città di Collegno (TO)


    Nel progetto La legalità inizia in famiglia vi sono azioni della metodologia di Pedagogia dei Genitori, realizzabili tramite la narrazione dei percorsi educativi dei genitori e la loro utilizzazione come strumento di formazione dei professionisti che si occupano di rapporti umani:


    A)  Consapevolizzazione della famiglia delle proprie competenze e capacità educative


    · Narrando i percorsi educativi effettuati con i figli, i genitori si rendono conto del percorso realizzato, delle scelte, dei risultati, della fatica, degli impegni condotti a termine. La narrazione è un itinerario di empowerment, in particolare se viene richiesta in termini di valorizzazione[4].


    · Se i genitori vengono chiamati dalle istituzioni come formatori dei professionisti in percorsi ufficiali di aggiornamento e il loro intervento è preceduto da un inquadramento scientifico metodologico, vengono ascoltati con estremo rispetto e interesse da parte degli esperti. Questa attenzione li valorizza e li rende consapevoli del valore del loro itinerario confermandoli nel rispetto per la loro azione che prelude al patto educativo con gli esperti.


    B)  Consapevolizzazione degli esperti delle competenze educative dei genitori


    a. Se gli esperti sono consapevoli delle competenze educative dei genitori e in generale delle loro risorse, si aspettano da loro interventi positivi, programmano in modo paritario, iniziando un percorso di condivisione. 


    b. La narrazione dei genitori permette di delimitare il campo delle competenze genitoriali da quelle scolastiche, sanitarie, amministrative, ecc..


     


    2) Fondamenti socio - giuridici


     


    Il Comune di Scarnafigi, in collaborazione con la Parrocchia Maria Vergine Assunta, l'Istituto Comprensivo di Moretta e il Centro Nazionale Documentazione e Ricerca PedagigIa dei Genitori di Collegno ha deciso di dar rilevo e quindi di investire sulle proprie famiglie, valorizzando il concetto di genitorialità e di educazione, per far acquisire un consapevole senso della legalità alla cittadinanza.


    La Costituzione italiana comprende e difende tali principi: la famiglia è riconosciuta dall'art. 29 come "società naturale fondata sul matrimonio" a cui sono riconosciuti diritti e doveri, l'articolo seguente prevede quale diritto e dovere dei genitori "quello di mantenere, istruire ed educare i figli" e l'art. 31, sempre della Carta Costituzionale, testualmente recita "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi con particolare riguardo alle famiglie numerose". Vista la recente innovazione dell'art. 117 che ha posto materie quali l'istruzione, la cultura e il governo del territorio quali materie a legislazione concorrente, si ritiene che la sensibilità di una amministrazione e degli altri enti presenti sul territorio non possa prescindere da temi importanti ed attuali quali la valorizzazione degli itinerari educativi dei genitori e la formazione dei minori. La recente giurisprudenza ha ritenuto, vista la rilevanza dei valori in oggetto e la tutela agli stessi garantita, ".. la intangibilità della sfera degli affetti e della reciproca solidarietà nell'ambito della famiglia e alla inviolabilità della libera e piena esplicazione delle attività realizzatrici della persona umana nell'ambito di quella peculiare formazione sociale costituita dalla famiglia, la cui tutela è ricollegabile agli art. 2, 29 e 30 Cost.; trattasi di interesse protetto, di rilievo costituzionale, non avente natura economica ..." (Trib. Catania, Sez. V, 07/07/2006); orientamento che ha confermato e ripreso la giurisprudenza, anche di legittimità, assolutamente univoca sul punto che ha ritenuto "... tra gli interessi essenziali rilevanti (salute, famiglia, reputazione, libertà di pensiero, ecc.), senz'altro ricompresi sono quelli relativi alla sfera degli affetti ed alla reciproca solidarietà nell'ambito della famiglia, alla libera e piena esplicazione delle attività realizzatrici della persona umana nell'ambito della peculiare formazione sociale che è la famiglia, trovanti fondamento e garanzia costituzionale negli artt. 2, 29 e 30 Cost. ..." (Cass. civ., Sez. III, 12/06/2006, n.13546).


    L'importanza degli argomenti e dei valori trattati è stata evidenziata anche dalle massime cariche istituzionali, il Presidente della Repubblica Napolitano in un recente intervento (27.11.06 a Napoli - Basilica di Santa Maria della Pietà) ha dichiarato "lo Stato e la Chiesa hanno una comune missione educativa, e sono chiamati a servire gli stessi valori di moralità e di etica soprattutto nelle situazioni più difficili", (principi che riprendevano chiaramente quelli espressi dallo stesso Capo dello Stato in occasione della visita al Santo Padre Papa Benedetto XVI) ammonendo "guai ad assumere modelli e modi di comportamento della criminalità organizzata. La politica deve dare segni effettivi di impegno, altre risposte devono venire dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni e da iniziative dei cittadini che finiscono per dare una risposta positiva". Il Ministro Moratti con la istituzione della "giornata nazionale della legalità" da celebrarsi all'inizio di ogni anno scolastico e con il manifesto "Cittadinanza, Legalità, Sviluppo" aveva affermato "educarsi alla legalità è dunque il passaporto per la vera cittadinanza, nutrito dalla necessità di dare qualcosa di sè per collaborare al bene comune cui tutti dobbiamo aspirare". Il Ministro Fioroni con la direttiva 16.11.06 prot. 5843/A3 ha chiaramente indicato come "...La famiglia e il territorio costituiscono due punti di forza che la scuola non deve trascurare. Il buon esito del suo operato dipende anche dal grado di coinvolgimento delle famiglie, dalla capacità di individuare le risorse che il territorio offre, di collaborare con le tante associazioni che lavorano per la legalità, intesa nella sua accezione più ampia, e che operano nel tessuto sociale per i giovani e con i giovani. E" necessario, pertanto, favorire il coinvolgimento dei genitori con l'obiettivo di avvicinarli alla scuola e di renderli partecipi non solo dell'andamento scolastico dei propri figli, ma di tutto ciò che la scuola possiede e realizza. Ad essi deve essere offerta l'opportunità di trovare nell'ambiente scolastico occasioni di confronto e dialogo, di conoscenza, di partecipazione a iniziative e attività, utilizzando il patrimonio di competenze che ogni adulto possiede. In questa direzione dovrebbero essere progettati interventi di sensibilizzazione e formazione finalizzati a favorire, anche tra i genitori, la riflessione sulle problematiche dei giovani e sulle questioni della convivenza civile e democratica. Altrettanto spazio bisogna dare alle relazioni con il territorio, che deve guardare alla scuola come ad un bene comune, come ad un luogo aperto alle sollecitazioni esterne, disponibile ad offrire spazi, attrezzature e competenze. La scuola, dal canto suo, deve vivere il territorio come luogo di incontri e conoscenza, terreno di solidarietà, area di sperimentazione. Pertanto vanno promosse tutte le iniziative che portano studenti di ogni ordine e grado fuori della scuola, nel senso che essi devono misurarsi con la vita pubblica, conoscere e vivere i vantaggi dell'associazione, dedicarsi ad attività di volontariato." Condividendo appieno quanto appena esposto, sia l'ente locale che gli altri enti coinvolti, hanno deciso di promuovere tale progetto al fine di valorizzare la "risorsa" famiglia, presente sul territorio, con la finalità di sensibilizzare il territorio a quei principi che sicuramente potranno migliorare la vita sociale, oltre che individuale, dei cittadini, ritenendo che per esser rispettate le norme (siano esse codificate o meno), prima di esser "subite", devono essere accettate, comprese e condivise in famiglia.


     


    3. Obiettivi


     


    L'obiettivo generale è promuovere un percorso di crescita inteso come maturazione di una coscienza civile ed una progressiva interiorizzazione di valori, il cui fine è quello di contribuire a stimolare nei giovani in particolare, ma anche negli altri soggetti coinvolti (genitori, famiglie, Parrocchia, scuola, associazioni,  ecc.) l'assunzione consapevole del ruolo di cittadini.


    Strategie/Metodologia


    Per gli adulti coinvolti nell'esperienza:




    • costruzione e riscoperta di percorsi formativi tesi a valorizzare la comunicazione tra le età diverse e a responsabilizzare ogni individuo nella gestione della legalità e della democrazia.


    Per i ragazzi:




    • scoperta della possibilità di essere protagonisti attivi e responsabili dei processi formativi che li preparano ad essere futuri cittadini; maturazione del senso di fiducia.


    Per le Istituzioni interessate:




    • attivazione di strategie operative in cui si pratichi l'ascolto attivo e sia dato spazio alla creatività e alla specificità dei ragazzi.


    Obiettivi




    • Valorizzazione delle competenze educative della famiglia

    • Consapevolizzare i cittadini del territorio delle risorse educative delle famiglie

    • Creare reti di genitorialità diffusa

    • Consapevolizzare gli esperti delle competenze della famiglia per attuare il patto educativo

    • Creare iniziative convergenti di valorizzazione della genitorialità nelle istituzioni sociali: Ente Locale Parrocchia e Scuola


     


    4. Soggetti


     


    I soggetti coinvolti in un progetto di questo tipo sono molteplici, ognuno nel proprio ruolo. Il concetto di ruolo però è da intendersi nella sua versalità atteso che, obiettivamente, in un contesto di tal genere e con tali obiettivi, i "grandi" si posizionano, anch"essi, in una condizione d"apprendimento. È indispensabile, infatti, una "complicità" educativa, dove protagonismo e responsabilità ai diversi livelli


    siano rispettati e fatti risaltare. Volendo delineare uno schema comunque necessario, possiamo individuare la popolazione scolastica - studentesca (o campioni di essa) di ogni grado scolastico


    come target di riferimento, e quindi le: Scuole Materne, Elementari, Medie, presenti sul territorio; il Comune - soggetto promotore - e la Parrocchia, oltre al Centro Nazionale di documentazione e ricerca Pedagogia dei Genitori Collegno (TO)


     


    5. Periodo e durata


     


    Il periodo di riferimento può delinearsi in corrispondenza con gli anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009, come visione generale del percorso, atteso che può strettamente collegarsi ad una visione realmente programmatica dell'istituzione locale e, quindi, come parte preponderante di una proiezione amministrativa di ampio respiro. Il biennio o il periodo ampio che s"intenderà definire (in questo caso fino al 2009), sarà suddiviso in percorsi annuali con obiettivi intermedi, tutti funzionali all'obiettivo generale che è la legalità e la crescita della coscienza ad essa relativa.


     


    6. Proposta Ente Locale


     


    L'ente si fa promotore di iniziative volte alla sensibilizzazione delle popolazione con riferimento ai temi sopra richiamati, attraverso la organizzazione di incontri e di dibattiti a cui parteciperanno "esperti" delle varie discipline che illustreranno ai partecipanti, di volta in volta, un tema che sarà volto allo sviluppo del progetto ed alla formazione dei cittadini, il tutto volto ad aumentare la fiducia e la collaborazione tra cittadini ed istituzioni. L'amministrazione locale è convinta che solo una fattiva collaborazione tra i vari soggetti presenti sul territorio possa permettere una piena e completa valorizzazione delle risorse sullo stesso presenti, è altresì convinta che la Famiglia sia soggetto dal quale nessun ente e/o soggetto diverso può prescindere essendo la stessa, come previsto dalla Carta Costituzionale all'art. 29, alla base della società, essendo essa stessa una "società naturale fondata sul matrimonio". L'amministrazione comunale ritiene che una piena valorizzazione della famiglia, considerata nell'accezione appena riportata, possa essere un momento di grande arricchimento dell'intera comunità locale. Rientra tra i compiti delle amministrazioni locali quello di garantire una pacifica e armoniosa convivenza tra i cittadini e si ritiene questo sia possibile solo quando vi sia uno spiccato senso civico da parte degli stessi. Si ritiene che, affinché questo possa verificarsi, vi deve essere un riconoscimento, e rispetto, delle regole da parte di tutti i consociati, ma il rispetto delle regole, prima che dalla normativa vigente, deve partire da una sensibilità acquisita dei vari soggetti componenti la società, sensibilità che si matura imparando a rispettare le regole più semplici e basilari, proprio quelle che i soggetti incontrano quotidianamente all'interno della propria vita familiare. Dopo tutto anche il rispetto degli orari prestabiliti per i pasti, le ore di utilizzo della televisione, sono delle regole, regole semplici e non codificate, ma fondamentali per una convivenza civile. I macrotemi quali la vita, l'ambiente, le relazioni sociali, sono alla base dell'esistenza del mondo e seppur normate in differente maniera sono i pilastri degli ordinamenti statuali, religiosi e legislativi. Ritiene pertanto l'amministrazione locale che la Famiglia, sia e debba restare in modo sempre più rafforzato, un "centro di legalità" un luogo di confronto e di condivisione delle regole, un embrione che permette ad ogni suo singolo elemento di vivere in modo pieno e soddisfacente la propria esistenza all'interno della società. Si ritiene che temi quali quelli della sessualità, della droga e dell'utilizzo dei beni, siano essi privati o pubblici, siano assolutamente fondamentali e che gli stessi, in una società complessa e veloce come quella moderna, debbano essere affrontati da soggetti attrezzati a farlo, e solo soggetti formati anche dal punto di vista civico ed educativo lo potranno fare senza pagare quel prezzo che già troppe persone si sono trovati a saldare!


     


    - Operatività:


     


    l'ente locale intende promuovere il progetto in diverse fasi e livelli:


     


    1. una prima fase sarà costituita dalla organizzazione di incontri con la popolazione ai quali interverranno persone operanti nei vari ambiti oggetto del progetto stesso:


    a. un primo incontro per il mese di dicembre 2007 


    b. un secondo incontro per il mese di febbraio 2008


    c. un terzo incontro per il mese di maggio 2008


    2. in una seconda fase e verosimilmente per il mese di febbraio/marzo 2009 un convegno con intervento di relatori sia locali che a livello regionale e nazionale per promuovere i temi della legalità e dell'educazione


    3. la pubblicazione di un testo che raccolga i lavori connessi al progetto


     


    6. Proposta Scuola



    Le indicazioni per il curricolo, recentemente pubblicate dal Ministero, sottolineano con forza la necessità per la scuola di affrontare il tema di una  nuova cittadinanza:


    "Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più ineludibile rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano difficoltà più o meno grandi nello svolgere il loro ruolo educativo.


    La scuola non può interpretare questo compito come semplice risposta a un"emergenza. Non è opportuno trasformare le sollecitazioni che le provengono da vari ambiti della società in un moltiplicarsi di microprogetti che investano gli aspetti più disparati della vita degli studenti, con l'intento di definire norme di comportamento specifiche per ogni situazione. L'obiettivo non è di accompagnare passo dopo passo lo studente nella quotidianità di tutte le sue esperienze, bensì di proporre un"educazione che lo spinga a fare scelte autonome e feconde, quale risultato di un confronto continuo della sua progettualità con i valori che orientano la società in cui vive.


    La scuola perseguirà costantemente l'obiettivo di costruire un"alleanza educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative.


    La scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno sugli strumenti forniti dall'autonomia scolastica, che prima di essere un insieme di norme è un modo di concepire il rapporto delle scuole con le comunità di appartenenza, locali e nazionali. L'acquisizione dell'autonomia rappresenta un momento decisivo per le istituzioni scolastiche. Grazie a essa si è già avviato un processo di sempre maggiore responsabilizzazione condiviso dai docenti e dai dirigenti, che favorisce altresì la stretta connessione di ogni scuola con il suo territorio"[5].


    Fortissimo è il richiamo del Ministro alle famiglie: si fa riferimento al termine "alleanza", che supera la semplice collaborazione. La posta in gioco è grande: insegnare le regole del vivere e del convivere e non può realizzarsi se non con una strettissima intesa tra scuola, famiglia, territorio.


     


    - Operatività:


    L'anno scorso (A.S. 2006-2007) è stato programmato un corso di aggiornamento sia per i docenti, sia per i genitori, di cui si allega la scheda di presentazione e al relazione dei tre incontri tenuti con i genitori. Si richiamano gli obiettivi, i destinatari e le metodologie utilizzate:


    a. Affrontare, a livello locale, il tema dell'educazione, coinvolgendo genitori, docenti e parrocchie e amministrazioni locali.


    b. Imparare nel concreto, attraverso il confronto, strategie e pratiche educative valide e riuscite


    c. Stimolare il confronto tra genitori e insegnanti a livello di classe


    d. Discutere e maturare più punti di vista, in vista all'educazione alla cittadinanza, compito di tutti i docenti.


    e. Rileggere e riscrivere il POF dell'Istituto, a livello di finalità, con l'apporto di tutte le agenzie formative – famiglia, scuola comune.


    f. Pubblicare e divulgare le pratiche didattiche positive, perché possano servire all'intera popolazione


    Destinatari: Gruppo dei docenti dell'Istituto Comprensivo, rappresentanti dei genitori, genitori dei comuni che partecipano all'iniziativa. Amministrazioni comunali.


    Metodologie: incontri di sensibilizzazione con docenti, genitori; incontri di regia tra scuole, comuni e parrocchie. Avvio di lavori, a livello di consigli di classe, della pedagogia dei genitori


     


    Per l'anno scolastico 2007-2008.


    Proseguendo il progetto, tre gruppi di genitori dell'istituto intendono applicare nel concreto la pedagogia dei genitori: le due classi seconde della scuola secondaria di 1° grado di Scarnafigi (responsabile la Prof.ssa Parizia), la seconda sez. B della scuola secondaria di 1° grado di Moretta (responsabile la Prof.ssa P. Battisti) e le classi quarta e quinta della primaria di Monasterolo (responsabile l'ins. Bertolotto).


    Sottola guida del Prof. Zucchi, i genitori e i docenti si riuniranno per tre incontri durante l'anno, per realizzare nel concreto il progetto: presentare i propri figli, prima a voce, poi per scritto e alla fine raccogliere le regole comune, condivise e partecipate.


    Gli interventi saranno organizzati e finanziati dall'Istituto Comprensivo di Moretta. Eventuali pubblicazioni saranno concordate con il comune di Scarnafigi e di Moretta.


     


    7. Proposta Parrocchia


     


    la Parrocchia Maria Vergine Assunta di Scarnafigi crede ed intende promuovere e difendere la famiglia, la legalità come concetto ampio e trasversale che permette un miglioramento del vivere quotidiano oltre che nelle competenze educative della famiglia.


    La Parrocchia non può non condividere le parole di S.E. Mons. Angelo Bagnasco, quando ha dichiarato "è' chiaro che i cattolici devono difendere la famiglia e che la Chiesa cattolica deve richiamarli a questo compito. Non si vogliono fare guerre sante. I nostri valori vanno difesi con serenità, moderazione, ma anche con fermezza". Precedentemente era intervenuto sull'argomento il Santo Padre quando all'udienza generale del 7 febbraio 2007 ricordava i coniugi Priscilla e Aquila, collaboratori di San Paolo, per dire che la famiglia è importante per la crescita dell'intera comunità e che la Chiesa è "la famiglia di Dio".  Il Papa ha raccomandato di difendere e promuovere "la cultura della vita umana e della legalità" e di "annunciare e testimoniare il Vangelo in ogni suo ambito, specialmente dove emergono i tratti negativi di una cultura consumistica ed edonistica, del secolarismo e dell'individualismo, dove si registrano antiche e nuove forme di povertà con segnali preoccupanti di disagio giovanile e fenomeni di violenza e di criminalità" Il Santo Padre concludeva il suo discorso con un invito particolare rivolto ai giovani: "siate ovunque testimoni di non violenza e di pace, questo è importante proprio oggi. Con il vostro generoso impegno contribuirete a costruire un futuro migliore per tutti". La parrocchia Maria Vergine Assunta, in collaborazione con il Comune e la Scuola, proprio in quest"ottica, intende coltivare la collaborazione tra gli enti per offrire al territorio ed ai parrocchiani l'opportunità di scoprire e coltivare nuove esperienze positive che potranno solo migliorare il vivere comune.


     


    - Operatività:


     


    responsabile per la parrocchia è il co-parroco sac. Giovanni Gullino


    a) un"attenzione particolare nelle varie attività parrocchiali alla famiglia ed alla interiorizzazione dei concetti di legalità e competenze educative dei genitori.


    b) Incontri di preparazione al Battesimo, Prima Comunione e catechismo partendo dalla realtà della famiglia che "vede se stessa".


    c) Nell'incontro fatto per la Cresima con un colloquio individuale genitori e cresimando si cercherà di far raccontare dagli interessati come si vedono e vedono il sacramento da ricevere.


    Festa del'voto" il 13 maggio con 9 giorni di preparazione. Nelle riunioni di preghiera, o preparazione si darà spazio alla famiglia soprattutto attraverso la testimonianza del proprio vissuto.


     


    9. Costi e finanziamento


     


    È necessario che le istituzioni e, in questo caso, il Comune e gli altri istituti ed enti presenti sul territorio cooperino secondo le logiche di investimento nella prevenzione, ben sapendo che solo una programmazione di lungo periodo potrà determinare un reale cambiamento nel modo di essere cittadini responsabili e, se questo cambiamento inizia con l'età e nel contesto ottimale, sicuramente i presupposti per comportamenti "legali" futuri saranno confortati da risultati coerenti agli obiettivi. In questa logica, e cioè nell'investire 100 per risparmiare 1.000, questo progetto mira a sensibilizzare i diversi poteri che interagiscono nelle istituzioni e nella società, affinché si sappia - e ci si convinca - che trattasi davvero di un qualcosa che abbia un effetto moltiplicatore di opportunità di crescita, perché in un contesto di legalità tutto cresce e le condizioni ottimali accrescono le prospettive culturali, come quelle economiche, quelle sportive come quelle legate al volontariato, ecc.


    Gli investimenti, peraltro, in un"ottica progettuale come questa, possono coinvolgere non solo il Comune ma anche altra istituzioni, associazioni di categoria – particolarmente quelle più ricche -, gli stessi istituti scolastici, le famiglie, ecc. richiedendo e cointeressando anche ogni diversa forma di sponsorizzazione (si pensi ai bilanci sociali delle imprese).


     


     


    10. Linee guida generali sulle progettualità


     


    Il Comune deve proporre la questione dell'educazione alla legalità e sicurezza ai bambini, ragazzi e giovani, quale obiettivo finale e messaggio in divenire (nei luoghi e nel tempo) di una politica di prevenzione nel territorio. L'obiettivo deve essere l'attivazione ed integrazione tra istituzioni, mondo della scuola, studenti e famiglie, attraverso più modelli di intervento, dall'ascolto alla comunicazione efficace, dall'informazione alla formazione, dalle esperienze comunicate alle realizzazioni concrete, ecc. In quest"ottica sarà necessario procederà ad un"attenta conoscenza del territorio, promuovendo progettualità e iniziative rivolte ad ascoltare e discutere le problematiche adolescenziali nel rapporto con la legalità, con il coinvolgimento di tutta l'organizzazione comunale.In aggiunta e in ausilio agli specifici programmi delle scuole dovranno essere modulate giornate di collaborazione, lezioni teorico-pratiche, eventi, ecc. con il coinvolgimento diretto del Comune e di suoi rappresentanti. Punto di forza dovrà essere la preparazione di coloro che sono coinvolti nelle attività progettuali.


    Fondamentale l'obiettivo da raggiungere: maggiore fiducia nelle istituzioni, nei suoi rappresentanti (particolarmente nelle figure di quelle di front line, in primis il vigile urbano) visti come consiglieri e punto di riferimento al quale potersi rivolgere in ogni momento.


     


    Itinerario operativo




    • L'Ente locale in accordo col Centro Documentazione Pedagogia dei Genitori di Collegno (TO) prepara una bozza del progetto

    • Lo sottopone a scuola sanità parrocchie e associazioni. Viene modificato, adattato e poi approvato nelle sedi opportune.

    • Si crea un gruppo di progetto (sindaco, assessore, dirigenti scolastici, parroci, ecc.)

    • Viene proposto a Enti, Fondazioni per il finanziamemnto.

    • L'Ente locale pubblicizza l'iniziativa, promuove conferenze, tavole rotonde, cineforum su  genitorialità

    • Vengono creati gruppi di narrazione in ambito scolastico, associativo e parrocchiale, composti da genitori e…

    • Ente locale ASL e Parrocchie o associazioni promuovono formazione sul modello della metodologia di Pedagogia dei Genitori sulle competenze educative dei genitori

    • I gruppi di narrazione presentano i loro figli prima oralmente poi per iscritto, l'ente locale o la scuola li raccolgano e li pubblicano.

    • Le riunioni continuano e i genitori si trovano per discutere regole condivise e loro applicazioni

    • Si dà pubblicità alle regole, se vi sono più gruppi che hanno stabilito regole si confrontano in una riunione allargata

    • Le regole condivise vengono pubblicizzate a livello cittadino

    • Le riunioni di genitori continuano ……


     



    Verifica e diffusione del Progetto e dei relativi risultati


    Le attività hanno caratteristiche di sperimentazione e il Progetto si propone come iniziativa pilota e gli Enti che lo attuano si impegnano a farne relazione dei risultati e comunicarle alle rispettive amministrazioni per una diffusione del Progetto.



    • Il Comune lo propone a Provincia, Regione e Ministeri competenti, alla Conferenza Stato Regioni, all'UPPI e all'ANCI

    • La Parrocchia

    • La Scuola a Provveditorato, Direzione generale, Ministero Pubblica Istruzione

    • Diffusione delle narrazioni tramite TV e Radio.


     


    11. Comunicazione e pubblicità


     


    Ogni percorso formativo che si rispetti necessita di condivisione, al fine della riuscita. La condivisione è innanzi tutto comunicazione: non si può condividere ciò che non si conosce e non si è comunicato.


    Diventa importante, quindi, "strutturare" in un gruppo di progetto da costituirsi l'idea di fondo che muove il percorso progettuale, sviluppando, in un successivo effetto a cascata, attenzioni e coinvolgimenti diversi.


    Solo dopo aver attuato ciò, sarà logico promuovere nella città il percorso prefissato dove deve svilupparsi secondo due linee di interesse: la prima, di costante attenzione alla mission di legalità, che orienti ogni politica attiva dei soggetti istituzionali e non coinvolti in questo progetto di ampio respiro; la seconda che promuova efficacemente tutti gli eventi con l'obiettivo di successo degli stessi.


     


    12. Verifiche e analisi


     


    Ogni progetto che si rispetti non può essere redatto e, pur ottimo nella sua stesura, essere abbandonato a se stesso. Ad esso vanno riferiti un"attenta e condivisa elaborazione, ma anche i necessari momenti comuni di confronto, di comprensione delle dinamiche evolutive e del contesto, possibili risultati misurabili, comprensione e confronto di realtà similari e momenti di raccordo migliorativo di ciò che si realizzi e di quanto attiene alle implementazioni necessarie. È necessario, quindi, precisare e condividere momenti valutativi nell'ottica del miglioramento continuo e di modulazioni specifiche per ciò attiene a esigenze non previste che logicamente si presenteranno. La flessibilità innovativa deve essere il filo conduttore dalla creazione di entusiasmi partecipativi che mai devono venire meno.


     


    13. Conclusioni


     


    Cosa ci si aspetta da un percorso formativo di questo tipo? In realtà nulla che sia o appaia straordinario atteso che tutto deve muoversi nella logica della normalità e coerenza delle Istituzioni locali.


    L'esperienza e i fatti che accadono dimostrano, però, che i modi comportamentali, fenomeni sociologici di gruppi, aspetti generazionali, cultura del territorio, media, ecc., tutti e ognuno per la propria parte contribuiscono a distorcere una realtà che, se lasciata al suo "naturale", non determinerebbe certo attenzioni allarmanti e in certi casi tragiche.


    La logica di questa proposta è riportare le situazioni alla naturalezza, attraverso metodologie che non hanno il loro supporto nell'"insegnare", ma nel ricondurre al quotidiano e ai propri ritmi naturali la gioia del vivere. È la serenità, infatti, che deve "armare" i soggetti attuatori delle diverse progettualità in questo percorso. Non regole nuove, ma un riappropriarsi condiviso delle regole del buon vivere


     


    Scarnafigi, 29 settembre 2007


      


    Il Sindaco                      Il Parroco                Il Dirigente Scolastico


    Lovera Mario         Gullino Don Giovanni        Battisti Prof. Antonio



     




    [1] G. ARENA, Cittadini attivi, Laterza, Bari 2006.





    [2] P.DONATI, Famiglia e capitale sociale, San Paolo, Cinisello balsamo 2003.





    [3] P. DONATI  I. COLOZZI, La sussidiarietà, Carocci, Roma 2005





    [4] NUTO REVELLI, Dar voce ai vinti, in E. COCEVER A. CHIANTERA, Scrivere l'esperienza in educazione, CLUEB Bologna 1992, pagg. 58-73.  J. S. BRUNER, L'autobiografia e il Sé, in: La ricerca del significato, Bollati Boringhieri, Torino 1992.





    [5] Dalle Indicazioni per il curricolo, documento allegato al D.M. 31 Luglio 2007; le sottolineature sono state aggiunte nella stesura della presente relazione.