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Progetti

Progetto Orientamento

    PEDAGOGIA DEI GENITORI E ORIENTAMENTO



    ORIENTAMENTO E EDUCAZIONE ALLA SCELTA

    Il talento si intuisce solo attraverso lo specifico e non per mezzo di quesiti attitudinali generali. Credo che i test siano molto manipolabili e forniscano risultati deboli. La loro unica funzione è quella di deresponsabilizzare il momento della scelta. Le scelte, invece, sono importanti: rappresentano un incontro di persone su dati di fatto.

    Salvatore Settis, Direttore della


    Scuola Normale Superiore di Pisa[1]



    Tra i diversi ambiti nei quali le questioni educative e le responsabilità familiari trovano sfogo, il rapporto tra famiglia e scuola è uno dei più problematici:

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    - per la scarsa se non nulla efficacia dei dispositivi dell'orientamento scolastico e professionale, non favorenti la partecipazione attiva e consapevole di famiglie e studenti con effetti negativi sulle scelte di questi ultimi negli anni successivi percorsi di studio e di lavoro.

    Giuseppe de Rita, Fondazione Censis[2]



    Orientarsi in un mondo complesso
    L'orientamento è un"attività necessaria e delicata in un periodo in cui le certezze vengono meno, non vi è la sicurezza di ottenere una professione corrispondente al titolo di studio, il mercato del lavoro si modifica continuamente ed occorre spesso ri-orientare le scelte.

    La scuola deve rafforzare le basi cognitive e relazionali, in particolare nelle fasce più deboli degli studenti. L'orientamento non può solo consistere nel riconoscimento di singole attitudini in singoli allievi. Deve essere flessibile, corrispondere alla complessità e all'articolazione della società. In questo senso orientamento è un"attività che riguarda la struttura scolastica e tutto il curriculum, non solo le classi finali. E" analogo al concetto di educazione permanente, la long life education che si prolunga durante il corso della vita. Orientamento diventa azione in grado di potenziare la singola persona e la classe come "comunità di apprendimento", rafforzando capacità e autostima, creando una rete di rapporti che si estende nello spazio e nel tempo.

    Orientamento come progetto di vita
    L'orientamento non é solo riflessione strumentale alla scelta delle superiori. Si inserisce in un quadro vasto dove si situano le aspirazioni dell'allievo, i suoi rapporti dentro e fuori la scuola, la chiarezza che egli ha degli indirizzi di studio e del mondo del lavoro, le condizioni e le aspirazioni della famiglia, ecc. Proporre agli allievi la visione complessa della realtà è compito della società degli adulti, rappresentata dai docenti, dalla famiglia e dall'Ente locale. L'attività didattica in tutte le discipline si prefigge questo obiettivo.

    Genitorialità e educazione alla scelta
    Il nuovo modello di orientamento è funzionale al rafforzamento della personalità del singolo che impara a conoscere le proprie capacità e diventa in grado di promuoverle. Occorre valorizzare l'identità della persona in modo che operi scelte funzionali al progetto di vita che progressivamente viene delineandosi.

    L'orientamento si collega alla formazione della personalità, per questo motivo deve essere affidato alle persone più legate alla crescita del soggetto. I genitori assieme alla scuola, contribuiscono a rafforzare l'identità dei figli - alunni, li conoscono meglio di qualsiasi altra persona.

    Le caratteristiche della genitorialità che la metodologia di Pedagogia dei Genitori permette di riconoscere: pedagogia della speranza, fiducia, identità, responsabilità e crescita, sono componenti essenziali, non solo per la formazione della personalità in generale, ma anche per l'educazione alla capacità di scegliere.

    Nell'età adolescenziale, caratterizzata talvolta da conflitti, genitori diversi possono potenziare l'intervento di altri genitori e partecipare alla valorizzazione delle capacità del singolo. L'orientamento che avviene tramite la famiglia possiede infatti caratteristiche di intervento sistemico. Tutti i genitori della classe partecipano alle attività e gli alunni hanno la possibilità di riferirsi a una pluralità di adulti.

    Orientamento, genitorialità e narrazione
    I genitori intervengono senza proporre indicazioni generali, consigli generici o informazioni aspecifiche, ma raccontano la loro esperienza e le scelte che hanno compiuto. L'attività si realizza secondo le indicazioni di Pedagogia dei Genitori. La narrazione diventa strumento di formazione: gli allievi si rafforzano nella loro capacità di scelta ascoltando il percorso dei genitori nelle elementari, nelle medie, nelle superiori, all'università e in ambito lavorativo.

    Emergono situazioni vissute e l'umanità di persone che offrono la loro esperienza e la mettono al sevizio della crescita dei giovani. La vita concreta riprende le sue ragioni e si inserisce nel delicato momento in cui gli individui vengono posti nella necessità di dover scegliere. I ragazzi da una parte si sentono valorizzati dal fatto che viene attribuita loro la capacità di determinare un futuro possibile, dall'altra in questo compito non vengono lasciati soli, si rendono conto di avere una comunità coesa di educatori, docenti e genitori, sulla quale poter contare. Essere incaricati dalla scuola della funzione di orientatori attribuisce ai genitori autorevolezza nei confronti dei figli che avvertono l'alleanza tra scuola e famiglia. In tal modo si realizza una dimensione del patto educativo delineato dalla metodologia di Pedagogia dei Genitori.

    Orientamento territoriale specifico
    La scuola non è situata solo in ambito fisico: è al centro di una trama di rapporti sociali dei quali i genitori sono il riferimento più diretto e concreto. Più di ogni altro cittadino sono al corrente delle caratteristiche e delle esigenze dell'istituzione scolastica frequentata dal figlio, contemporaneamente vivono e operano nell'ambito territoriale di cui hanno una conoscenza approfondita. Inoltre la scolarizzazione ha raggiunto alti livelli e molti genitori sono al corrente, direttamente o attraverso i conoscenti, delle caratteristiche delle scuole superiori del territorio. Portano la loro testimonianza ai ragazzi con la sensibilità e la partecipazione proprie delle famiglie.

    Particolarmente utili sono le riunioni tra genitori degli alunni delle classi seconde e terze: il passaggio da un ordine di scuola all'altro è spesso vissuto in modo problematico dalle famiglie e la loro ansia può coinvolgere i figli. Il collegamento intergenitoriale permette di mettere in comune problematiche, di socializzare i timori, di prevedere collegamenti in vista di una scelta comune.

    E" opportuno che, sentiti i genitori, siano presenti in queste riunioni i docenti, col compito di affiancarli come consulenti, facendo sentire l'esigenza della scuola di affrontare assieme le problematiche dell'orientamento.

    Orientamento e tutoring
    Occorre sviluppare il senso di appartenenza degli allievi alla classe ed alla struttura scolastica, ma è anche importante proporre legami di responsabilità intergenerazionale. E" utile un collegamento tra ex allievi e l'istituto con eventi, uno dei quali concerne l'orientamento. Si promuovono incontri tra gli studenti che già frequentano scuole superiori che possono fornire ai compagni informazioni utili e favorire l'instaurarsi di importanti legami di fiducia. E" la peer education, l'educazione tra pari, i cui frutti positivi sono sottolineati nell'ambito dell'educazione alla salute. Il mondo delle superiori spesso viene vissuto come diverso ed ostile, poterlo osservare e conoscere attraverso i racconti dei compagni permette un approccio più realistico. Inoltre l'intervento degli studenti costituisce non solo una possibilità di orientamento, considerato dal loro punto di vista, ma offre come riferimento la presenza di compagni conosciuti, quando la scelta sarà stata compiuta.

    Orientamento e disabilità
    L'orientamento per i disabili integrati nella scuola viene spesso considerato un"attività a parte, da delegare a esperti. L'insegnante di sostegno è la guida alla quale si riferiscono molti genitori per identificare le scuole adatte che vengono scelte, dopo molte ricerche, tra quelle più accoglienti. All'interno delle superiori si sta rafforzando la cultura dell'integrazione. Spesso gli istituti professionali vengono considerati quelli maggiormente adatti: vengono reputati istituti facili, legati ad una concretezza che deriva dalla loro professionalizzazione.

    Questa situazione dimostra che, per quanto riguarda l'integrazione, siamo solo all'inizio e che si fatica a considerare i disabili allievi a pieno titolo, la cui intelligenza e capacità relazionale va stimolata quanto e più quella dei coetanei. Tutti gli ordini di scuola, compresi i Licei scientifici e classici, hanno bisogno di vedere rappresentati al loro interno i vari aspetti della società, compresa la disabilità, pena un inaridimento dell'insegnamento, in particolare in una scuola che si vanta di diffondere gli "studia humanitatis".

    L'orientamento dei disabili deve esser condotto sulle stesse linee di quello dei compagni, tenendo conto naturalmente delle loro difficoltà, ma non incentrato su queste, poiché si rischia di fondare sui problemi, non sulle potenzialità e le abilità. Si tratta di metter in atto quella che Claudio Imprudente, disabile "gravissimo", chiama nuova cultura dell'handicap. Richiede un atteggiamento attivo da parte dei disabili che deve esser sollecitato dai compagni e questo può avvenire solo in situazioni di piena integrazione, in cui il percorso è lo stesso degli altri alunni. L'orientamento non deve esser condizionato da presunte difficoltà ambientali o strutturali della scuola: è anche per il disabile un"attività di lungo periodo che lo pone in grado di sviluppare le sue potenzialità, sorretto dalla solidarietà dei compagni che trovano modo di dare senso alla loro partecipazione scolastica.

    Le ricerche sull'integrazione, condotte sulla base dell'esperienza e della metodologia di Lev Semenovic Vygotskij, dimostrano che le funzioni mentali hanno una storia e uno sviluppo che si realizzano nelle comunità di apprendimento formate dai compagni di classe: affrontare materie teoriche e impegnative permette agli alunni disabili di strutturare le funzioni mentali superiori.

    Occorre un"azione di promozione e aggiornamento presso le scuole medie perché si rendano conto della necessità per gli allievi in situazione di handicap di affrontare studi seri, rigorosi, adattando la qualità e la quantità degli apprendimenti.

    Negli istituti secondari superiori si deve essere consapevoli delle possibilità di crescita umana e intellettiva degli allievi in situazione di handicap e dei valori relazionali e di promozione umana per tutti gli studenti che l'integrazione comporta.

    Occorre documentare i percorsi positivi di integrazione nelle superiori perché diventino strumenti utili per replicare tali itinerari.

    Attuazione del Progetto di orientamento proposto dai genitori
    Il modello di orientamento condotto dalle famiglie, secondo la metodologia di Pedagogia dei Genitori è stato attuato nell'Anno scolastico 2004/05, presso l'Istituto comprensivo "Gamerra" di Pisa. Il percorso che comprende le testimonianze dei genitori, le riflessioni degli allievi e dei docenti è stato documentato da una pubblicazione edita a cura della scuola.

    Nel corso dell'anno scolastico 2006/07 l'orientamento attuato dai genitori è stato proposto dalla Provincia di Torino e dall'ENAIP presso le scuole medie G.Matteotti e A.Gramsci di Settimo Torinese. Accanto all'intervento dei genitori vi è stato la partecipazione degli allievi delle scuole superiori che hanno portato la loro testimonianza. Agli incontri hanno partecipato alunni disabili che hanno parlato della loro esperienza di integrazione. La documentazione del percorso di orientamento è stata raccolta a cura delle scuole. Per il corrente Anno scolastico 2007/08 il Progetto viene attuato presso l'Istituto comprensivo "Anna Frank" di Collegno.

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    [1] A. TARQUINI, Il Quoziente di Intelligenza? "Non esiste", la Repubblica. 28 VIII, 2007.

    [2] G. DE RITA, Famiglia e responsabilità educative, Conferenza Nazionale della Famiglia, Firenze, 24-26 maggio 2007.